giovedì 25 novembre 2021

 

25 Novembre

Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne


Siamo alle soglie del 2022, e ancora non si frena l’ondata di violenze che coinvolge le donne di ogni età, etnia ed estrazione sociale. Proprio in questi giorni, a ridosso della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, la cronaca ci riporta casi di omicidi definiti “passionali” (parola assolutamente obsoleta e fuori luogo, dato che questi atti niente hanno a che fare con la passione), perpetrati da genitori, ex compagni o da coniugi: omicidi che, purtroppo, coinvolgono spesso anche i figli delle donne uccise.

Se su tali casi è puntata spesso, e giustamente, l’attenzione della stampa, molte altre violenze rimangono in secondo piano: sono generalmente le violenze psicologiche, quelle che non si notano sul corpo, ma che minano, a volte definitivamente, l’esistenza delle vittime. Rientrano tra queste le molestie sul luogo del lavoro che molte donne subiscono, e che nella maggior parte dei casi non vengono denunciate, per paura di perdere il posto di lavoro, spesso unico sostentamento di famiglie monoparentali. Oltre alle gravissime violenze fisiche che tante donne, soprattutto extracomunitarie, subiscono in ambienti di lavoro degradati ed arretrati, esiste tutto un sottobosco di molestie subdole perpetrate in situazioni e luoghi lavorativi apparentemente sani: mobbing, approcci fisici indesiderati, ricatti sessuali, che rimangono nascosti a causa di minacce, paura, o semplicemente perché, talvolta, ci si convince che sia normale così, che capiti a tutte, che “l’uomo è cacciatore” e quindi è nella sua natura.

Secondo i dati ISTAT riferiti al 2016 e pubblicati nel 2018, sono un milione 404 mila le donne che nel corso della loro vita lavorativa hanno subito molestie fisiche o minacce sessuali nei luoghi lavorativi. Va da sé che con la pandemia le cose sembrano sensibilmente peggiorate: la carenza attuale dei posti di lavoro non ha certo aiutato a creare un clima più disteso, e ha favorito l’uso dell’arma del ricatto.

La buona notizia è che lo Stato Italiano, con la Legge 4/2021, ha ratificato la Convenzione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro n°190, sull’eliminazione della violenza e delle molestie sul luogo di lavoro: sottoscrivendo questa convenzione, per la prima volta lo Stato Italiano riconosce che le molestie e le violenze sul luogo di lavoro possono costituire una violazione dei diritti umani, minando la parità di genere e la dignità lavorativa dell’individuo.

Paola e Angela


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